IDEE SCHIAVE

martedì 13 maggio 2008

ADESSO SONO TUTTI FELICI E CONTENTI




Adesso nel parlamento si respira una calma gioiosa : Silvio fa il governo vero, Veltroni fa il governo Ombra. Silvio non parla più di cordate per Alitalia e Veltroni non gli ricorda niente. Sembra di essere alla corte del Re Sole: tutti leccano il culo al RE e sono tutti felici. Il partito Demcocratico ha subito batoste clamorose : qualcuno è andato via? Il meglio che hanno saputo fare è dare la colpa al governo Prodi, composto per l'altro dal 90 % dei ministri presenti nel partito democratico.
Capisco che risse continue non facciano bene al paese, ma di certo le prese per il culo non lo fanno stare meglio.

Salti nel Tempo

Tratto dal Corriere della Sera del 27 Novembre 2002

Indro, io e il Cavaliere nel Paese degli inganni Enzo Biagi: «Berlusconi visto da Montanelli»

Il testo che segue è tratto dal libro «Cose loro & fatti nostri» di Enzo Biagi, pubblicato dall' editore Rai Eri-Rizzoli (pagine 224, euro 15) e da oggi in libreria. L' intervista di Biagi a Indro Montanelli andò in onda nel corso della trasmissione «Il Fatto» del 27 marzo 2001, prima delle elezioni politiche che sancirono la vittoria di Silvio Berlusconi - Questa delle minacce di morte per te è quasi una cara consuetudine? «Ma veramente non è una consuetudine, ma non vorrei che si esagerasse su questa minaccia. «Ho ricevuto delle telefonate non tanto minatorie, quanto di sfogo, di insulti: le minacce erano sottintese, quindi non mi fanno nessunissimo effetto». - È convinzione abbastanza diffusa che a maggio la vittoria toccherà a Berlusconi e ai suoi alleati. «È una convinzione che io condivido in pieno. Io son convinto che il Polo vince: come vincerà, è un po' più da discutere». - E se il Cavaliere vince, come si regolerà Previti, che ha detto: «Non faremo prigionieri»? «Credo che Berlusconi si disferebbe volentieri di Previti, se potesse; ma evidentemente non può, perché ogni volta che Previti apre bocca Berlusconi perde qualche voto». - A mio parere se il leader del centrodestra arriva alla ribalta sarà duro toglierlo di scena. «Questo non lo so, credo invece che sarà più facile. Perché l' uomo con le promesse sappiamo benissimo quale forza trascinante possieda. Si tratta di mantenerle. Si può tingere le proprie sconfitte dei colori più vivaci, più seducenti, più belli, ma le sconfitte vengono fuori e lui va incontro a delle grosse sconfitte, secondo me». - In caso di vittoria del leader del Polo, mi è venuta l' idea di una possibile dittatura morbida che non ha le quadrate legioni, ma i quadrati bilanci. «Tu hai detto esattamente, hai previsto quello che succederà». - Ti accusano di una certa doppiezza nei confronti di Berlusconi. C' è un prima e un dopo? «Nei confronti miei e del Giornale fu un editore eccellente, che non mise mai il becco dentro alla conduzione, che rimase fedele alla formula che io avevo escogitato. Tu sei il proprietario, io sono il padrone almeno fino a che rimango qui a fare il direttore. «E d' improvviso, quando mi dichiara che entra in politica, va nella redazione a mia insaputa e dice, qui bisogna cambiare tutto, perché adesso il giornale deve mettersi al suo servizio. Non dica di no perché io ho le testimonianze di quasi tutti i redattori del giornale. «Quindi diventa un uomo diverso, io non potevo trattare il mio editore allo stesso modo in cui poi ho dovuto trattare il mio padrone, perché lui voleva diventare il mio padrone, e io veramente la vocazione del servitore non ce l' ho». - L' avresti mai immaginato che ti avrebbero accusato di essere di sinistra? «Quello veramente è il coronamento della mia vita, e quindi lo accetto con una certa allegria. Mi doveva succedere anche questo, e mi è successo». - Tu dici che sei di destra, precisiamo, quella di Prezzolini o quella di Fini? «Quella di Prezzolini. Sebbene, intendiamoci, quella di Fini la posso accettare. Io non lo conosco, non l' ho mai incontrato. Ma a me sembra una persona abbastanza ragionevole, abbastanza moderata. Certo lui ha un padrone, Berlusconi è il suo padrone e quindi, poveretto, non lo invidio proprio». - Che ne dici della Lega che si presenta insieme a Forza Italia, dopo tutto quello che Bossi ha detto del Cavaliere? «Sono evidentemente due compari: fra compari questo è giusto che succeda, non fra amici». - Tentiamo un «ritrattino» dei due contendenti, Berlusconi chi è? «È il più grande piazzista che ci sia non in Italia, ma nel mondo. Certamente è un uomo che ha risorse inimmaginabili, che ha della verità un concetto del tutto personale, per cui la verità è quello che dice lui. E a questa sicumera forse a furia di dire le bugie ci crede, forse diventa un bugiardo in buona fede perché questo lo faceva anche prima». - E Rutelli? «Mi sembra che dica delle cose sensate: è giovane, probabilmente la politica però l' ha fatta come sindaco di Roma, e l' ha fatta bene. So che fare il capo del governo è tutt' altra cosa. Però l' uomo mi dà una certa garanzia di equilibrio. Purtroppo dovrà fare esperienza e naturalmente l' esperienza si paga con degli errori, è sempre così. Sarà così anche per lui, però non mi allarma. Io la sera a letto non mi metto a pensare a che cosa farà Rutelli, perché non mi farà nulla. Mentre cosa farà Berlusconi mi inquieta un po' ». - Cosa auguri al nostro Paese? «Auguro - adesso naturalmente scandalizzerò tutti - la vittoria di Berlusconi, perché Berlusconi è una di quelle malattie che si curano con il vaccino. Per guarire di Berlusconi ci vuole una bella iniezione di vaccino di Berlusconi. Bisogna vederlo al potere e io credo che il ribaltone fu la più grossa sciocchezza che abbia fatto l' Italia».

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